Stefano Di Michele racconta La marcia è finita Satolle e politicamente distratte, le oche (con essenziale funzione democratica) del Campidoglio stavolta non hanno dato l’allarme. E così i lupi adesso hanno preso il Palazzo Senatorio, la piazza di Michelangelo, e i musei e i Fori lì sotto, e pure Marc’Aurelio – e tanto splendore che sembrava consegnato al salotto e alla buona stampa, adesso sarà come l’arrivo dei primi borgatari in centro, quando inaugurarono la metropolitana e come sorci dai tunnel sotterranei una valanga sconosciuta e inaspettata si riversò in centro. Stefano Di Michele 29 APR 2008
Dolce vita della politica di SDM L'invidia della Lega C’è voluto niente – oddio, proprio niente no: una disfatta elettorale – per passare, nei più colti cenacoli dopocena, nelle apposite librerie de’ sinistra (Roma chiacchierona) dall’invidia del pene all’invidia – l’ambito è più o meno contiguo – del celodurismo. Se quelli di Bossi non ci stanno attenti, facile ritrovarsi la prossima estate con tutti gli sbandati della Sinistra arcobaleno accampati nel pratone di Pontida, come una volta dalle parti dell’Avana quando si andava a tagliare la canna da zucchero. Perché qui non è solo questione di analisi politologica, dell’abbandono da parte degli operai (non decentemente bilanciato dal concorso delle bertinottiane principesse in lacrime, secondo dettagliato resoconto di Mario D’Urso), dei tre milioni di voti squagliati via che altro che buco dell’ozono, piuttosto il buco nell’arcobaleno. Stefano Di Michele 22 APR 2008
Dal Foglio del 19 aprile I meglio comunisti E adesso, chi a complimentarsi e chi a dolersi – con inevitabile nuovo passo verso un sempre più innocuo modernariato. Dunque: i comunisti, signora mia, i comunisti oddio non ci sono più… Stefano Di Michele 19 APR 2008
In morte dell'agnello Chi ha sentito, il pianto dell’agnello? Quando lo strappano alla madre – e urla e spintoni e fretta furiosa di uomini giganteschi che non hanno né tempo né denaro da perdere – ha un doloroso lamento di strazio, come è dolorosa e alta la paura di ogni essere indifeso. Stefano Di Michele 22 MAR 2008
Il lungo esilio di un leader che non era un analfabeta di ritorno E i giornalisti, segretario? L’uomo dietro la piccola scrivania ha un lampo ironico negli occhi. I giornalisti, dunque. Appena poco fa ha cacciato a malo modo quelli accampati qui sotto, “andate via! andate via!”, adesso allarga le braccia e sorride. Non certo al suo carattere, quindi cattivo carattere – “sono complesso, non complicato”. Né alla ricerca di una giustificazione – figurarsi. Guarda proprio il giornalista seduto davanti a lui, sfuggito al forzato esodo. E allora, segretario? Stefano Di Michele 15 DIC 2007